Come Las ha trovato un nuovo equilibrio nonostante la pandemia, intervista a Franco Felicioni, direttore generale Las.
Gli asset su cui poggiavano molte aziende sono stati stravolti a causa del Coronavirus. Tanti imprenditori hanno dovuto riadattare il loro business alla nuova situazione, che se vista dal lato positivo, può essere un’occasione per introdurre nuovi processi che fino a quest’anno non erano stati considerati. Franco Felicioni, direttore generale della Las, in questa intervista ci parla di come l’azienda si appresti ad affrontare il post Covid e di come ha ripianificato gli investimenti per il futuro.
Il 2020 ha portato le aziende a effettuare un cambio di regime anche negli investimenti da portare avanti: come è riuscita Las a trovare il suo nuovo equilibrio?
Las, a fronte di un ottimo incremento di fatturato, nel corso del 2019 ha iniziato a valutare un rinnovamento tecnologico del comparto produttivo e, in particolare, della sezione 1° lavorazione, prendendo contatto con i principali fornitori di macchinari per il legno, nazionali ed esteri.
L’avvento della pandemia ha chiaramente rallentato il processo; i contatti con i tecnici sono comunque andati avanti affinché il progetto fosse delineato anche se riprogrammato nel tempo.
Las ha continuato tuttavia il processo di ammodernamento portando a termine gli investimenti già iniziati e facendo degli interventi mirati su alcuni reparti, con l’obiettivo di automatizzare il processo di alcune fasi di lavorazione.
Quali sono i dogmi che la pandemia ha messo in discussione e a quali, invece, le aziende come Las dovranno aderire?
Ritengo che la cosa principale che è stata messa in discussione sia stata lavorare in presenza, chiaramente per il comparto uffici. Con il lockdown di marzo dello scorso anno quella che sembrava essere una necessità delle grandi aziende con sede in importanti centri urbani è diventata una realtà per tutti.
L’azienda ha dovuto velocemente dotare i collaboratori degli strumenti hardware e attivare i collegamenti per poter lavorare in smart working da casa.
Questa forma di lavoro è stata mantenuta anche dopo la fine del lockdown, limitata a poche unità per ufficio, con l’obiettivo di salvaguardare la funzionalità di tutti i comparti nel caso si fosse verificato un caso positivo al Covid-19.
Oltre ad attivare delle regole stringenti per quanto concerne le norme comportamentali all’interno di reparti produttivi e uffici, credo che tutte le aziende dovranno far ricorso allo smart working per garantire la continuità operativa.
Quali sono i giusti accorgimenti tecnici da adottare per mantenere una sana gestione dell’impresa?
E in cosa Las investirà nel futuro?
Qui ritorna in auge la digitalizzazione ritenuta la via maestra per continuare a operare sui mercati nazionali e soprattutto internazionali.
Il fatto di non poter viaggiare liberamente, e di conseguenza visitare i clienti, obbliga le aziende a trovare delle soluzioni alternative per mantenere vivo il contatto con il mercato.
In molti casi l’unico modo per comunicare è diventato la videoconferenza che impone alle aziende la predisposizione di contenuti digitali da presentare e far visionare alla clientela.